Le 100 battaglie di M.Capparelli

Raccontate da Alessandro Doranti, Marco Zwingauer, Andrea Terreni e Andrea Cerboneschi.

Mi immagino già i suoi amici “buffoni” che dalle gradinate gli URLano “cento…cento…” e lui imbarazzato che sorride e saluta timidamente. Io che sono meno importante di un qualsiasi tifoso grigionero ho avuto però il privilegio di dividere lo spogliatoio con K e devo dire che in realtà Marco questo traguardo non se l’è goduto a pieno. Ricordo le prime partite giocate al suo fianco: il physique du role del giocatore imbrigliava un ragazzo estremamente emotivo, fin troppo carico nello scendere in campo e a tratti ingenuo. Io che nel palmares ho una collezione di gialli e rossi da far invidia alle peggiori teppe del calcio (una volta l’arbitro mi cacciò solo perchè sentì il rumore del fallo, senza vederlo), l’anno che arrivai al Lebowski avevo trent’anni: seppur da sette lontano dal calcio che (non) conta, mi sentivo la testa libera, e questo aspetto, era l’unica cosa che avevo in più di Marco che al contrario possedeva stazza, piedi educati e tutta una vita calcistica davanti. Me lo trovavo a fianco in campo e l’unica cosa che mi sono sempre sentito di dirgli, guardandolo così teso e angosciato, era “ridi K” e “divertiti”. Lui si tirava in su i capelli con entrambe le mani e ci provava ma raramente ne era capace. Non era una questione di immaturità, ma di attaccamento. “Gioca per i suoi amici in tribuna” mi dissero una volta, “la sente, la sente troppo”. Gli avversari lo percepivano. E lui ogni tanto ci cascava. Come quella volta nel campo della Cattolica Virtus. A fine partita lo provocarono in tutti i modi, si prese anche uno sputo dall’ala destra, reagì d’istinto e l’arbitro lo cacciò. In quei momenti non lo lasciavo mai solo. Avrà dato 3-4 cazzotti nella vita (cazzotti…) che me li ricordo praticamente tutti. Uno se lo prese quello che gli sputò. Mentre l’arbitro era di spalle gli stampai in faccia un destro – come sempre – più simbolico che efficace. Poi richiamai l’attenzione dell’arbitro e mi incamminai nella sua direzione dando le spalle all’avversario, che minacciava furiosamente di rendermi ciò che gli avevo dato. Camminando pensavo: “Provaci coglione, mentre l’arbitro ti guarda e io – io” io non ho fatto niente! – gli vado incontro per dargli la mano”. Il coglione della Cattolica ci provò, e fu fermato e cacciato dall’arbitro. Marco in settimana pagò alla ditta Pupinho-Volpini la multa di rito, io lo giustificai in ogni modo, poi gli offrii di pagarne la metà, ma non ci fu versi. Cosa sono 30 denari per difendere la tua maglia, i tuoi compagni, i tuoi tifosi? Anche a cazzo di cane, come a volte faceva lui. Penso che Marco, uno dei difensori più forti con cui abbia mai giocato, mi invidiasse solo questo: la lucidità. Come quella volta che ci giocammo i play-off all’ultima partita. Negli spogliatoi il mister ci disse di far capire da subito agli avversari che non era proprio aria. Affondai tre volte i tacchetti sulle caviglie del mio avversario nei primi dieci minuti e alla terza l’arbitro mi rifilò un cartellino giallo. Marco mi guardò preoccupatissimo: “Doro, ma ci sei oggi? Se continui cosi ci lasci in dieci!?. Io lo guardai serenissmo e indicando il mio avversario zoppicante gli risposi: “Tranquillo K, ho finito”. E cominciai a giocare. Dopo quella partita io smisi (mi sa per sempre…), Marco ha continuato il suo percorso naturale e oggi è il vicecapitano della squadra. Significa che ha aggiustato la testa e confermato e migliorato il resto: dedizione totale alla causa, serietà e impegno massimo negli allenamenti, ferocia agonistica nelle partite. Un esempio, una bandiera, un vero fratello grigionero. Ora deve solo smettere di mandarmi messaggi strappalacrime al cellulare o sussurrarmi frasi epocali alla rete ogni volta che vengo a vederlo giocare. Perchè non c’è una volta che non mi faccia piangere. E i moscerini d’inverno muoiono.
Alessandro Doranti

Non potevamo affatto dare per scontato, con la fondazione del Centro Storico Lebowski, che qualche suo calciatore avrebbe potuto, un giorno, tagliare il traguardo delle 100 presenze in maglia grigionera. Nel sogno, forse. Si poteva immaginarlo, o meglio – e nella migliore delle ipotesi – sperarlo. Dopo Andrea Cerboneschi, il primissimo assieme con Tommaso Valenti e Lorenzo Turchini ad aderireèal progetto di rifondazione sportiva e sociale operato dai tifosi dell’A.C. Lebowski, anche Marco Capparelli ha disputato lapartita numero cento?con la maglia del C.S.L. Chi ha giocato nel Centro Storico Lebowski con Marco deve ritenersi fortunato. Cappa “il timido” in grigionero ha sempre saputo fare l’allievo e il maestro, la voce grossa”ma anche un silenzio a volte assordante. Me lo ricordo appena arrivato, a poco più di vent’anni, distrutto dalle esperienze calcistiche precedenti, annoiato e forse scoraggiato, illuminarsi accanto a quello che sarebbe diventato per lui un modello in campo e fuori – Alessandro Doranti da Livorno – e crescere sotto la guida di Andrea Terreni, che lo ha plasmato come calciatore e anche come uomo. Una continua crescita tra qualche cartellino di troppo ma tanto coraggio e gol (spesso) decisivi. A vent’anni Marco Capparelli sostenevagià il peso di essere il pezzo pregiato della retroguardia del C.S.L. al suo primo anno di esistenza, in una Terza Categoria difficilissima e in quella che si poteva gi à definire la sua squadra del cuore (potrei dire anche l’unica). Un campionato vissuto a fasi alterne e terminato sulla cresta dell’onda, con il sogno play-off sfiorato e accarezzato fino all’ultima frazione di secondo in un caldissimo pomeriggio al Galluzzo. L’avventura di Capparelli in grigionero sarebbe potuta gi à concludersi a Luglio di quell’estate: la partenza per Londra, Terreni che se ne va  a novembre 2011 e un  campionato non esaltante “vissuto” solo tramite qualche video e i commenti degli amici.  Era febbraio e faceva freddissimo quando a Stratford, dove abitava a pochi metri dal nuovo polo olimpico in mezzo ad un enorme cantiere a cielo aperto e qualche volpe affamata, mi rivelò che forse non sarebbe rientrato nei ranghi, lasciandomi inebetito. Ed invece, solo qualche settimana dopo ed esclusivamente per amore, con tanti kilogrammi in meno ed una forma lontanissima da quella ottimale, tornato a casa si ripresentava in campo per concludere con dignità la stagione grigionera più sfortunata, non soltanto dal punto di vista dei risultati. Faceva il terzino e io vivevo ancora all’estero… per fortuna non ebbi mai modo di vederlo in campo!
Il resto  è storia recente. Durante l’estate la squadra e la Societ à subirono profondi cambiamenti, anche per via dell’approdo in grigionero di Andrea Serrau. A Capparelli il nuovo allenatore non piaceva, questa storia    ormai nota. Come spesso succede, però, l’impressione negativa iniziale si trasforma poco dopo in un sentimento diametralmente opposto. Cos ì bastarono due ore di macchina in direzione Genova e tutto divenne chiarissimo: Marco  è oggi il pupillo del mister, il vice-capitano della squadra, uno dei calciatori pi ù rappresentativi del Centro Storico Lebowski e un titolare inamovibile nel contesto di una delle linee difensive meno battute tra i dilettanti toscani nelle ultime due stagioni. Due campionati vinti e una Coppa provinciale conquistata in finale grazie ad un suo gol decisivo, tutto questo in 16 mesi di lavoro sul campo ma anche fuori.
Capparelli continua, per amore, a difendere la maglia del Centro Storico Lebowski.
Chi ci segue, anche un po’ da lontano, lo vede arrivare in motorino ancora vestito con gli abiti da lavoro. Lascia la cucina al massimo 30′ prima della partita, si cambia in pochi secondi e riversa in campo tutta la sua energia. Vederlo giocare, soprattutto in certe partite, emoziona chi lo ha visto iniziare. “… oh, ma perchè si fa sempre il riscaldamento in 9?…”. Perch’è c’ è ancora qualcuno troppo pazzo per accettare di non continuare a provare a fare un po’ di storia.
Complimenti Marco, da Viale Malta ai Tiromancino passando per Stratford fino alla “gloria”.
Complimenti davvero e grazie di tutto per ora e per poi.
Marco Zwingauer

Che gli Ultras abbiano creato una squadra di calcio  è anche possibile. Ci hanno messo anima e corpo e continueranno a farlo per sempre,  è nel loro dna. Ma trovare o forgiare gli interpreti calcistici del loro modo di essere e di vedere questa parte di vita che gli preme così tanto è un’ altra storia. Se pensiamo a cinque anni fa, alla stagione 2010/2011, la prima della gestione totale della Curva Moana Pozzi, non possiamo dimenticare l’ansia che attanagliava la scelta degli uomini prima che dei giocatori. La questione era sostanzialmente semplice, scovare fratelli liberamente solidali che donassero qualità calcistiche e tempra morale alla causa. Ma in questi tempi di smarrimento sarebbe come sperare di lasciare naufragare il finto calcio della caverna televisiva. Conosciamo nitidamente la proprietà principale del gioco del calcio, il suo intreccio con la vita, ma ogni volta ci lascia sbalorditi. Ammirevole semplicità dell’attrazione. Attratto da un richiamo silente, dal momento propizio, Marco Capparelli ci ha prima amato e poi voluto. [E le beghe economiche imposte da società capaci, se possibile, di vendere separatamente ginocchio sinistro e destro di un ragazzo che non ci sta poco importa]. Vederlo calcare la centesima presenza nel mercoledì di coppa davanti alla sua curva, ai suoi amici, ci ha estremamente commosso. Un giocatore straordinario, un fratello. Di quelli che in campo sanno essere, che riescono a lasciare la merda fuori dallo stadio, dove ti aspetta inesorabile dopo la doccia. Uno dei pochi giocatori che comprendono che la partita esiste in quanto non può esservi controllo assoluto e che è giocare il vero fine del gioco. Insieme abbiamo vissuto le battaglie più belle e le sconfitte più pesanti; ed è proprio lui che ha dato il via alla magia in quel di Calenzano quando il Lebowski vinceva la coppa di terza categoria. Un gol in girata di testa sul palo lontano, quella testa che è mutata insegnando a tutti quanti di sapersi dentro e fuori dal campo. Marco è stato, c’è e ci sarà sempre, che lo si voglia o meno. E’ il nostro capitano spirituale, Marco è un Ultras ma non lo sa. Non glielo dite, rischieremmo un cambiamento innaturale. Grazie K, ancora cento di queste partite insieme. Andrea Cerboneschi

Mi hanno chiesto di Marco Capparelli e non ho potuto esimermi dal dire qualcosa. Quando è nato il CSL io ero la e lui con me. Era il 2010 e il Kappa aveva vent’anni eppure per me era giò il mio capitano. Avevamo buoni giocatori e anche esperti eppure la fascia spesso toccava a Marco, per quello che rappresentava nello spogliatoio e per quello che sapeva dare ai compagni in campo e fuori. Marco mi è mancato quando è stato in Inghilterra, è mancato a tutti noi. Poi è successo quel che è successo e ci siamo trovati di fronte con maglie diverse. Ci siamo scontrati: com’era normale che fosse, per due che come noi vivono di passione, vivono per quello che fanno, vivono per quel pallone che rotola. Siamo stati avversari, senza risparmiarci tutti i colpi del caso, senza chinare la testa, senza guardarsi indietro. Poi una sera d’estate il caso o il destino ha voluto che tornassimo insieme, con ruoli diversi, ma con quella stessa voglia e grinta di sempre. E allora è bastato un attimo, per tornare a Borgo, a sant’Agata, Barberino, Sesto e lottare di nuovo, insieme, per gli stessi colori. Mi hanno chiesto di dire qualcosa su Marco Capparelli, io non ho neppure pensato per rispondere: “il Kappa ? semplicemente il Lebowski.” Andrea Terreni

 

 

______ Tutte le partite di Marco Capparelli

STAGIONE 2010/2011 – dal 21.9.2010…
CENTRO STORICO LBWSK? -? EURO CALCIO FIRENZE ? ? ? ??

BORGHIGIANA FOOTBALL CLUB ?-? CENTRO STORICO LBWSK????????

CENTRO STORICO LBWSK ?-? S.AGATA?????????????????????

COLONNATA? ?-? CENTRO STORICO LBWSK???????

CENTRO STORICO LBWSK ?-? S.MICHELE C.VIRTUS?????????

GRIGNANESE? ?-? CENTRO STORICO LBWSK????

BARBERINO MUGELLO? -? CENTRO STORICO LBWSK

CENTRO STORICO LBWSK ?-? SPORTING SESTO

PAPERINO ?-? CENTRO STORICO LBWSk?????

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EURO CALCIO FIRENZE – CENTRO STORICO LBWSK???

MUGELLO 2001 VICCHIO ASD? -? CENTRO STORICO LBWSK?

CENTRO STORICO LBWSK – ??BORGHIGIANA FOOTBALL CLUB?

S.AGATA? ?- CENTRO STORICO LBWSK??

?CENTRO STORICO LBWSK – COLONNATA

?S.MICHELE C.VIRTUS ?- CENTRO STORICO LBWSK

SPORTING SESTO – CENTRO STORICO LBWSK

RINASCITA DOCCIA? – CENTRO STORICO LBWSK

UNITED FIRENZE – CENTRO STORICO LBWSK

CENTRO STORICO LBWSK – VIRTUS SAN DONNINO???

COPPA TOSCANA

CENTRO STORICO LBWSK ? EURO CALCIO

VIRTUS SAN DONNINO – CENTRO STORICO LBWSK

STAGIONE 2011/2012
CENTRO STORICO LBWSK ? ALBERETA SAN SALVI

ALBERETA 72 A.S.D.??? -?? CENTRO STORICO LBWSK??

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SANCAT ??-? ??CENTRO STORICO LBWSK??

MENSOLESE – ??CENTRO STORICO LBWSK?

TRO.CE.DO – ?CENTRO STORICO LBWSK?

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NOVA VIGOR MISERICORDIA – CENTRO STORICO LBWSK?????

CENTRO STORICO LBWSK??? -? FLORIAGAFIR BELLARIVA

STAGIONE 2012/2013?

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SAN GIUSTO LE BAGNESE??????? -? CENTRO STORICO LEBOWSKI????? ?????????????

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FLORENCE SPORTING CLUB – CENTRO STORICO LEBOWSKI

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CENTRO STORICO LEBOWSKI ? UNITED FIRENZE

CENTRO STORICO LEBOWSKI ? CASELLINA

CENTRO STORICO LEBOWSKI ? EURO CALCIO FIRENZE

MEMBRINO – CENTRO STORICO LEBOWSKI

CENTRO STORICO LEBOWSKI ? S. BANTI BARBERINO

SANTA FIRMINIA – CENTRO STORICO LEBOWSKI

CENTRO STORICO LEBOWSKI ? SAN MARTINO

CENTRO STORICO LEBOWSKI – ROSELLE

STAGIONE 2013/2014
CSL ? PONTE A GREVE

S. LORENZO CAMPI GIOVANI ? CSL

CSL ? SANCASCIANESE

CALCIO ALBACARRAIA 1997 ? CSL

RIFREDI 2000 ? CSL

CSL ? RINASCITA DOCCIA

CSL ? FLORENCE SPORTING CLUB

ISOLOTTO ? CSL

CSL ? CLUB SPORTIVO FIRENZE

CSL ? VIRTUS COMEANA

CSL ? SAN GIUSTO LE BAGNESE

CSL – S. LORENZO CAMPI GIOVANI

SANCASCIANESE ? CSL

CSL – CALCIO ALBACARRAIA 1997

SETTIMELLO ? CSL

RINASCITA DOCCIA ? CSL

FLORENCE SPORTING CLUB ? CSL

CSL ?ATLETICO CALCIO IMPRUNETA

CSL ? ISOLOTTO

CLUB SPORTIVO FIRENZE ? CSL

CSL ? CHIANTI NORD

VIRTUS COMEANA ? CSL

COPPA TOSCANA

CASTELLO – CSL

CSL ? CHIANTI NORD

CSL ? ISOLOTTO

STAGIONE 2014/2015
CSL ? LEGNAIA

SETTIGNANESE ? CSL

CSL – PELAGO … all’1 ottobre 2014.?