Al Lebowski a volte risulta difficile fare un post di saluto a un giocatore. Perché una delle cose che vogliamo cambiare nel calcio è proprio la qualità dei rapporti umani, anche con chi la domenica scende in campo e prova a conquistare i tre punti. Non soldati da mandare in battaglia e poi ringraziare frettolosamente, ma compagni di avventura con cui volersi bene anche quando, per qualche motivo, quella maglia grigionera non la indosseranno più sul rettangolo verde.
Leonardo Pini è probabilmente la massima espressione di questo concetto. Arrivato da ragazzino, nel 2015, nella Juniores, è adesso un fratello, un amico, un militante del progetto. Certo, contano le 20 presenze con 2 gol nella Juniores e le 109 con 8 gol in prima squadra, contano le qualità di difensore centrale dalla grande esuberanza fisica, dalla grinta inesauribile e dalla testa un po’ tra le nuvole. Ma poi ci sono le risate e le chiacchiere prima e dopo le partite, il sorriso impossibile da eliminare, i turni da runner alla sagra per la disperazione delle responsabili di sala, le assemblee dei soci, il contributo fondamentale nel realizzare il video con Federico Buffa, e mille altre cose ancora. Cose che non finiscono, e questa è la cosa che ci fa sentire bene, anche in un momento in cui il dispiacere c’è.
Leo ha deciso di fare un passo indietro dal calcio giocato, ma come dicevamo il Lebowski è qualcosa di molto più grande e complesso, perché così abbiamo voluto. E quindi Leo non è che “va via”, non preoccupatevi. Smette solo, per adesso, di svettare in mezzo alla difesa, di farci sperare a ogni calcio d’angolo in nostro favore, di farci tremare ogni volta che un avversario riesce ad andargli via. Sarà con noi dall’altra parte, com’è naturale che sia.
Sei un grande Leo