DUE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO

COMUNICATO DEL 15/4/2022
Lo sforzo è quello di sempre. Cercare di crescere con le nostre regole, senza farci dettare la linea dal calcio che ci circonda.
A metà stagione, tra dicembre e gennaio, eravamo a pochi punti dalla vetta. Qualche mese prima avevamo formulato un bilancio provvisorio molto prudente, perché non sapevamo quanto a causa della pandemia avremmo potuto sfruttare la nostra principale fonte di incassi: la socialità, il match day, gli eventi.
Avendo potuto tenere aperto lo stadio, ci siamo dunque ritrovati con un certo tesoretto.
La maggior parte dei Club lo avrebbe investito nel calciomercato, avrebbe rinforzato la squadra per provare a passare di categoria o almeno per scongiurare le ansie che una classifica così corta non può che generare.
Il nostro Club invece era impegnato in tutt’altra discussione. Da tanto tempo l’Assemblea dei Soci e delle Socie manifestava un altro genere di ansia: convertire la forma precaria della prestazione d’opera per compensi sportivi in contratti di lavoro a tempo indeterminato per i lavoratori che quotidianamente mandano avanti il Club.
Abbiamo dunque deciso di utilizzare una parte significativa delle economie che sono state ricavate dall’apertura dello stadio e dal ricavato di altre storiche attività di autofinanziamento verso la strutturazione e il consolidamento organizzativo della cooperativa.
È un compito politicamente irrinunciabile ma straordinariamente difficile per una realtà come la nostra, perché richiede uno sforzo economico e finanziario davvero formidabile.
È stato così con grande orgoglio che il CdA del Centro Storico Lebowski ha annunciato nell’Assemblea dei Soci e delle Socie di Febbraio di essere riuscito a creare le condizioni per raggiungere uno dei principali obiettivi del Club, assumendo secondo i contratti nazionali di lavoro Mirko Bardazzi come “Manutentore di impianti sportivi” e Gabriele Burroni come “Segretario Generale”. I due pilastri su cui si regge l’organizzazione quotidiana del Club.
Questa operazione non ha solo un significato politico, ovvero che la dignità e la soddisfazione di chi lavora deve venire prima di qualsiasi altro obiettivo, ma è coerente con la strategia di sviluppo che perseguiamo fin dalla prima stagione: fare calcio significa rappresentare qualcosa per il proprio territorio. Significa avere come pensiero fisso il rafforzamento della propria comunità, consapevoli che l’unica risorsa davvero a disposizione sul lungo periodo è la comunità stessa.
Poter avere a disposizione due persone che possono lavorare quotidianamente con serenità a tutti gli affari del Club libera le energie dei volontari e delle volontarie, dona maggiore creatività, permette di fare politica e di fare sport con più concentrazione.
Questo è un passaggio epocale per il nostro Club. Lo viviamo come un rito di iniziazione all’età adulta. Adesso la nostra famiglia ha una nuova grande responsabilità su cui non è possibile sbagliare. Ma che d’altra parte ci rafforza e ci emancipa.
Le foto qui sotto raffigurano la Pozzi nelle ultime partite casalinghe. Questa è la condizione affinché un Club possa crescere, in campo e fuori: lo stadio stracolmo in ogni ordine di posto.
L’orgoglio di essere grigionere e grigioneri non è solo nel sospingere la squadra in campo, ma nella consapevolezza di un modello dove la passione collettiva rende raggiungibile e sostenibile sempre nuovi avanzamenti.
For the Fans, by the Fans.