Parlare di Paolo Capparelli e parlare del Centro Storico Lebowski è praticamente la stessa cosa. È con noi dalla nostra seconda stagione, quella 2011/2012. È impossibile calcolare le sue statistiche complete, perché veste il grigionero da molto prima che iniziassimo a raccoglierle. È l’unico giocatore ad aver vinto tutti i trofei conquistati finora nella nostra storia, dall’accoppiata campionato-coppa in Terza Categoria fino alla cavalcata in Prima che ci ha portati dove siamo ora.
Alla nostra maglia ha dato semplicemente tutto. Leadership al centro della difesa e dentro lo spogliatoio, abnegazione totale, partecipazione emotiva, turni alle sagre, partite ai memorial, migliaia di momenti condivisi in queste dieci stagioni che resteranno indelebili, e a cui se ne aggiungeranno altri. Perché una bandiera così importante non si ammaina semplicemente quando finisce la partita. Siamo la squadra dei suoi ultras, e Cappa lo è sempre stato e continuerà a esserlo. Ieri ha condotto, insieme a Leo Pini, la squadra degli Ultimi Rimasti in finale al torneo di Calci dal Basso. Per rendere l’idea.
Il successo di un progetto come il nostro non si valuterà tanto su quali categorie riusciremo a raggiungere, o in quanto tempo, o su quali squadre prestigiose riusciremo a battere. Se riusciremo a fare in modo che al nostro interno crescano ancora nuove generazioni di persone così, allora sì che potremo dire che ce l’abbiamo fatta, che la nostra piccola rivoluzione avanza.
Paolo ha deciso al momento di lasciare il calcio giocato, e mercoledì sera sarà in campo, insieme a decine di pezzi di storia grigionera, per la Partita dei 10 anni. Onoriamo la nostra storia.
