LA TRASFERTA DI DOMANI – SAN DONATO

(Autore del Murales nella foto – Christian Morgia)

Nel film “Ecce Bombo” Alvaro Rissa, poeta contemporaneo vivente, di fronte alla commissione d’esame esordiva così: vogliamo parlare del ruolo del poeta nell’oltretomba o del ruolo dell’oltretomba nella poesia, oppure del ruolo della letteratura nella gastronomia? Insomma di cose a cazzo.
Così anche noi oggi potremmo parlare di un San Donato a cazzo, tanto in Italia ce ne sono mille, uno è proprio nella città metropolitana di Firenze, poi c’è quello Milanese, o del quartiere San Donato di Bologna dove negli anni 90 la destra neanche si presentava e l’ulivo prendeva il 77% e rifondazione il 22.
Però tutto sommato ci pareva ingiusto. E sti cazzi se San Donato Centro frazione di Orbetello conta ufficialmente 14 abitanti e San Donato Vecchio 4 e tutti gli altri sono messi alla rinfusa fra poderi e case sparse. Qualcosa ci sarà da dire lo stesso, forse. E poi podere è bello.
Wikipedia recita così: “San Donato è una frazione del comune italiano di Orbetello, nella provincia di Grosseto, in Toscana. La frazione è situata nell’area meridionale della Maremma grossetana, nell’entroterra di quella che è comunemente chiamata Costa d’Argento. Il territorio è a carattere unicamente rurale”, insomma campi e poderi.
Però ci sono anche dei resti etruschi e qualcuno ci ha messo pure un cartello con scritto “resti etruschi”, ma bisogna dire che un resto etrusco non si nega a nessuno, tant’è che qualche giorno fa ne han trovati pure in Corsica, e comunque vi sfido a trovare qualcuno che la domenica dice “ora vado a vedere qualche resto etrusco”. Però hai visto mai, magari ci si diverte.
Ma torniamo ai poderi. Dopo gli etruschi, nulla per secoli e secoli, solo prati paludi e zanzare e si arriva agli inizi del 900, quando si bonifica qua e la, ché quello appeso a testa in giù c’aveva la passione per le bonifiche. Una volta bonificato (ma fare un bonifico deriva da bonificare? Chiedo per un amico) si costruiscono poderi ovunque, come il podere Quadroni, il podere San Giovanni, il podere Bellavista, il casale Volta di Rote, il casale Ferro di Cavallo, fino al podere più figo di tutti nel 1933, che infatti non lo chiamano podere ma “Tenuta San Donato” che vuoi mettere? Questa faceva parte della società torinese “Aziende agricole maremmane”, gestita dal secondo barone che incontriamo nelle nostre rubriche, il barone Felice Andreis, che in realtà era un gran fotografo e dopo un po’ si ruppe il cazzo del podere e se ne andò in Sudafrica a fotografare i leoni.
Negli anni 50 si decise di dare una botta di vita alla zona fondando San Donato Centro come centro servizi e San donato vecchio per avere la scusa di mettere su un bar e nei primi anni 80 si arriva addirittura a 114 abitanti il primo e 45 il secondo, ma poi vuoi la crisi, vuoi che il podere l’ho scagliato dalle mani (quasi cit.), vuoi che la campagna è bella ma non ci vivrei, si arriva all’ultimo censimento che si è rimasti in 14 da una parte e in 4 dall’altra ed è inutile che speriate in qualche oceanico pazzo. Non ci sono.
Nonostante questo deserto dei tartari, presso l’impianto sportivo organizzano due sagre che richiamano molte(?!) persone: la Sagra della Panzanella e del Maiale, a luglio, e quella dell’agnello e del carciofo, che, maremma ingrata, c’è stata il week-end scorso. Forse è avanzato qualcosa.
Finito. Basta. Nulla. Io ci ho provato. Di più non c’è. Anzi no. C’è un podere in vendita, ecco l’annuncio:
PODERE IN VENDITA:
LOCALITA’ SAN DONATO – a circa 24 km da Porto S. Stefano, a circa 18 km da Orbetello vendesi bellissimo casale ristrutturato con circa 3.700 mq di terreno pianeggiante, con comodo accesso tramite cancello elettrico dalla strada vicinale.
Il casale è disposto su due livelli di circa 200 mq, e da un’altra parte ad uso magazzino, su un unico livello, di circa 126 mq.
La casa di trova al centro del terreno, la parte destra è dedicata ad un ampio giardino fiorito e prato curato, mentre la parte a sinistra è dedicata alla coltivazione di alberi da frutto, orto ed una piccola Sun House (oggesù)
Impianto elettrico, idraulico e fognatura NUOVI. E’ presente anche una piccola piscina fuori terra dotata di regolare impianto di depurazione e filtri.
Da 750 mila euri è appena scesa a 680. Scollettiamo?
LA PARTE SPORTIVA
La polisportiva San Donato ha i colori sociali bianco verdi e gioca allo stadio comunale Michele Burioni, che si trova, manco a dirlo, in strada della bonifica. Le immagini satellitari in nostro possesso non chiariscono se ci sia una tribuna o un capanno per gli attrezzi, in ogni caso sicuramente non c’è una collina. Attualmente occupa la settima posizione in classifica con 39 punti, 4 più di noi. Segna 1.26 gol a partita di media e ne subisce 1.19. Il suo capocannoniere è tal Angelini con 12 reti. Viene da una brutta sconfitta col Monterotondo penultimo in classifica, e hanno bisogno di punti per rimanere agganciati al treno play off. Ma…
TUTTI A SAN DONATO, PRENDIAMOCI IL PODERE!