“Domenica si va a Luco”, dicevano quelli che ci sono sempre, “devi venire!”
“Dove?”, chiedeva lo scrivente. “Luco, Mugello. Un posto bellissimo, per te è vicino”.
Ora io so bene che quelli che ci sono sempre hanno un concetto di “vicino” del tutto opinabile, ma ho voluto fidarmi comunque e in quel lontano 2015 a Luco ci sono andato davvero. Ci ho messo giusto due ore da Bologna, ma fu bellissimo comunque. Ricordo dei tortelli buonissimi in un bar ristorante, ambiente spartano, gradoni sgangherati, nastro bianco-rosso a delimitare noi dal resto e pochissimo altro annebbiato in un mare di alcool e felicità. E di Luco non ci ho capito nulla e se fossi andato a Vimercate di sotto più o meno sarebbe stato lo stesso.
Quindi ora lo scrivente si è documentato e parte il pippone storico sul famosissimo CONVENTO CAMALDOLESE DI LUCO DEL MUGELLO
Luco, mia bella Luco, questa storia ha origine dopo l’anno mille. C’erano questi due conti degli Ubaldini dai nomi moderni, il conte Gotidio e la contessa Cunizza, che avevano solo una figlia, Matilde. Gotidio una sera che aveva bevuto parecchio disse che se sua figlia non avesse generato un maschio una parte dei suoi beni situati dalle parti della “moderna” Luco sarebbero stati dati al convento di Camaldoli.
Matilde, manco a farlo apposta, generò una femmina. Il priore camaldolese Rodolfo si fece dare il malloppo da Gotidio e per sfotterlo fondò un convento per monache. Gotidio la prese a male e ci spedì sia la moglie Cutizza sia la figlia Matilde. Però, visto che queste erano abituate a stare con la crème de la crème dell’aristocrazia locale, fecero venire al convento tutte le contesse della famiglia degli Ubaldini e pure quelle dei potenti conti Guidi e praticamente con la scusa del monastero si fecero una bella beauty farm per ricche rampolle della provincia, con qualche preghiera annessa per non farsi sgamare.
Ma il popolo è sì minorenne, ma neanche del tutto scemo, quindi per una serie di dissapori il convento fu prima incendiato dai Ghibellini poi assaltato nel 1488 dai parenti di una badessa cacciata perché si rubava la crema alla bava di lumaca.
Poi per tre secoli nulla fino a che Napoleone passò di li, non gli piacque la situazione e decise di cacciare monache e badesse e si fregò i mobili.
A fine ‘800 ci fecero un ospedale che ha servito il Mugello fino al 1990.
Nel 2003 venne iscritto da qualcuno al sondaggio organizzato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) per decretare i “luoghi italiani da non dimenticare”, ma probabilmente questo qualcuno non ha ben capito lo slogan dell’iniziativa, si dimenticò di dire la cosa e il convento arrivò ultimo nel sondaggio prendendo un solo voto. Ed ora già mi sta più simpatico, anche se negli ultimi anni sta risalendo la classifica ed è all’813° posto con ben 54 voti.
Finito il pippone veniamo alla vera ragion d’essere di questa rubrica, ovvero dare numeri e statistiche inutili buone solo per far colpo su qualche disadattato sociale.
Nella frazione di Luco ci sono 1405 abitanti, 676 maschi e 729 femmine.
I single sono 603, di cui 316 uomini e 287 donne, mentre le persone sposate sono 625, 29 quelle separate, 34 i divorziati e 114 bei vedovi.
A Luco risiedono 82 stranieri, di cui 75 europei e gli altri 7 del resto del mondo ma nessuno, ahimè, dall’Oceania. Duole ammetterlo.
Settantacinque sono i laureati mentre undici gli analfabeti.
Delle 567 famiglie residenti a Luco Mugello 98 vivono in alloggi in affitto, 434 abitano in case di loro proprietà e 35 occupano abitazioni ad altro titolo.
Nella frazione di Luco Mugello non sono presenti banche, né parrocchie. Praticamente dopo millemila anni tra conti e badesse ora è un paradiso socialista.
Passione meteo:
Domenica probabilità di precipitazioni del 70%, ma c’è discordanza tra il modello di previsione svizzero (Meteoblue) che vede proprio tra le 13.35 e le 16.02 una vagonata d’acqua e quello francese (Arome) che mette una pausa delle precipitazioni proprio in quell’orario. Chi la spunterà?
Ventilazione moderata da quadranti meridionali.
PS: In realtà dopo aver scritto tutto questo mi hanno comunicato che la partita è stata spostata a Vicchio, che sta a 13 km da Luco. Ma oramai ho già incassato la tangente dalla proloco e quindi il pezzo su Luco rimane così, ché altrimenti i discendenti di Cutizza s’incazzano.
PPS: in foto, cartolina del 1971.