NUOVI ARRIVI 2016/2017

Il 27 Luglio 2016 presso il giardino Nidiaci dell’Ardiglione, sede della scuola calcio del C.S. Lebowski, in una giornata afosa abbiamo fatto conoscenza dei nuovi arrivi in casa grigionera. Sotto lo sguardo attento del Direttore Sportivo Marco Capaccioli e del Team Manager Gilles Cutino, i nuovi arrivati hanno espletato le formalità burocratiche apportando le firme sulla documentazione federale.

La scelta della location per questo importante passaggio è ricaduta sul giardino dell’Ardiglione perchè ci sembrava significativo creare una sorta di linea di continuità tra quelle che a tutti gli effetti sono le varie compagini del Centro Storico Lebowski: mentre i nuovi arrivati infatti firmavano il proprio contratto, dietro di loro i bimbi della nostra scuola calcio giocavano nel campetto che li ha visti protagonisti in questo primo anno di attività appena concluso. E non c’era forse modo migliore per far capire ai nuovi arrivati lo spirito e l’attitudine che regolano il mondo Grigionero. Porteremo quindi questa fotografia a lungo nel nostro cuore.

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I nuovi “acquisti” per la prossima stagione provengono per la gran parte da categorie superiori e hanno dimostrato sia di avere la consapevolezza della peculiarità del nostro ambiente, sia di conoscerlo anche grazie al passaparola che si sta generando fra i calciatori che hanno già vestito la nostra maglia, e questo non può che farci un grande piacere.

I nuovi arrivi sono:

MATTEO DE SIMONE (Difensore laterale 1987) dal San Donato Tavarnelle

SIMONE FERRAVANTE (Centravanti 1989) dal Bagno a Ripoli

MICHELE MONTUSCHI (Trequartista 1987) dal Porta Romana

LORENZO TARCHI (Portiere 1988) dal Grassina

NICCOLO’ SPIGA (Centrocampista 1992) dalla Molinense

NICCOLO’ BONCIANI (Attaccante esterno 1995) dal Calenzano

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Simone Ferravante
Niccolo Spiga, Lorenzo Tarchi, Matteo De Simone, Michele Montuschi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Matteo De Simone proveniente dal San Donato Tavarnelle (Eccellenza), scende di dueok_firma_de_simone categorie per vestire il Grigionero “La mia scelta è stata a prescindere. Ho scelto questa maglia perché avevo voglia di un’esperienza diversa ma soprattutto perché volevo giocare per qualcuno e non per qualcosa. Mi sono detto: se devo lasciare San Donato è qui che voglio venire. I tifosi, la mentalità, il divertimento, tutte le attività extracampo della società, la possibilità di fare un campionato in cui ci potremo togliere delle soddisfazioni, tutte queste cose sono state grandi incentivi che mi hanno fatto scegliere il Grigionero. Ho chiamato Gilles, mio grande amico, e gl’ho detto – Senti un pò’ al Lebowski che fanno, come sono messi – ed alla fine eccomi qua. Sono un difensore laterale, faccio della corsa una delle mie armi principali ma penso anche che il 50% del gioco del calcio sia divertimento e non vedo l’ora che Mister Serrau mi faccia fare su è giù lungo la fascia”. Matteo è un biologo marino, non sa ancora cavalcare i delfini e sta cercando il mare a Firenze, anche se la sua vera passione sono gli squali bianchi, con cui ha condiviso uno splendido trilocale subacqueo nel periodo in cui stava in Sud Africa per la tesi.

 

Simone Ferravante proveniente dal Bagno a Ripoli dopo un lungo periodo di inattività (3 anni), possente attaccante che per un periodo è stato in prova nella Sampdoria primavera. “Per motivi di lavoro e di studio avevo deciso di smettere con il calcio e se devo essere sincero non credo che avrei mai riniziato in un’altra società. Nella mia decisione ha contato molto quello che voi avete creato oltre al calcio, e l’essere qui oggi in questo giardino tanto speciale ne è una dimostrazione. Ho nella testa la doppia cifra in termini di realizzazioni, è chiaro che per un attaccante come me i goal, anche dal punto di vista psicologico, sono molto importanti. Ma il mio vero obiettivo non sono i goal, perchè voglio prima di tutto contribuire a portare questa Società dove merita e se mi dicessero – Fai 5 gol, giochi la metà delle partite, ma si arriva dove si vuole arrivare tutti, firma qui – non esiterei un attimo a firmare. Qui l’importante non è il singolo, ma tutto il collettivo di persone che sta dietro alla società”. Su internet è celeberrimo un video in cui Ferravante (con la maglia del Bagno a Ripoli) trafigge dai 140 metri la porta Grigionera difesa da Cerboneschi con una sabongia che rischiò di sfondare il muro del suono: alcuni degli U.R.L. come al solito presenti in curva, assicurano che il pallone bucò la rete e qualcuno di loro sostiene addirittura che debba ancora toccare terra.

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Michele Montuschi proveniente dal Porta Romana, anche lui scende di due categorie per vestire la maglia Grigionera. “Carico? Carichissimo! È ormai qualche anno che ogni estate sono vicino al Lebowski, conosco molto bene l’ambiente Grigionero anche grazie all’esperienza vissuta in precedenza da mio fratello. Dopo diverse esperienze, a quasi 30 anni, ho deciso di rinunciare alle società che mi offrivano un rimborso per privilegiare una scelta di cuore e di valori. Darò tutto per questa maglia, per i ragazzi e per tutto quello che ci circonda. Non rinnego il mio passato nel calcio ‘marcio’ ma adesso ho voglia di liberarmi e di inseguire la vera passione, e sono sicuro che questa squadra possa lottare per le posizioni di vertice. Mi piace giocare dietro le punte, anche se nel corso degli anni ho praticamente fatto tutti i ruoli dal centrocampo in su. Conosco Mister Serrau da una vita, ci ho giocato più volte contro, e gl’ho fatto anche diversi gol contro quando era a San Donnino: sono a sua completa disposizione”. All’ombra degli alberi del giardino, ci ha assicurato esultanze speciali e pittoresche, che verranno chiaramente raccontate da Radioshout, che ogni domenica trasmette in diretta la radiocronaca delle partite del Centro Storico Lebowski. Sentire per credere.

 

ok_tarchiLorenzo Tarchi Portiere proveniente dal Grassina (soprannominato l’Handanovic di Firenze Sud), ha l’arduo compito, insieme al confermato Paladini, di non far rimpiangere il capitano di mille battaglie Andrea Cerboneschi (quest’anno sarà proprio lui l’allenatore dei due portieri, si vocifera che abbia già dato dei libri da leggere per le vacanze ai suoi allievi). Soprattutto dovrà cercare di opporsi alle temibili punizioni di Mister Serrau durante le sessioni di allenamento. “Ho sempre seguito questa squadra dall’esterno. Arrivano sempre e solo voci buone riguardo al Lebowski: grande pubblico, ambiente serio, organizzato bene e con dei grandi valori. Sono qui per togliermi la soddisfazione di giocare davanti ad un pubblico da Lega Pro in un ambiente gradevole e con un progetto serio che punta in alto. Dopo il settore giovanile fatto completamente alla Cattolica Virtus, sono passato al Grassina e dopo un anno di Juniores ho fatto 3 anni di Eccellenza. Scendo di categoria ma ciò non significa necessariamente che tutto sia facile, è importante il lavoro e la voglia di riconfermarsi sempre ripartendo da zero con umiltà. Gli obiettivi sono importanti ma non devono essere la base per proclami o per montarsi la testa, la prima cosa fondamentale è creare un grande gruppo. Della squadra conosco Federico Pini, il nuovo arrivo Montuschi e conosco bene anche Ferravante con cui appunto ho giocato a Grassina. Non conosco ancora Mister Serrau, ma non vedo l’ora di prendergliele tutte durante gli allenamenti”. Da segnalare che quando allarga le braccia ha l’apertura alare di un albatros di grande taglia.

ok_spigaNiccolò Spiga proveniente dalla Molinense, dove l’ultimo anno ha vinto la coppa di categoria realizzando nella finale il gol decisivo nei minuti finali. Con lui continua una particolare tradizione del Centro Storico Lebowski: dopo i fratelli Capparelli ed i fratelli Pini quest’anno infatti anche i fratelli Spiga si ricongiungono sotto l’egida Grigionera (suo fratello Filippo terrorizza la fascia sinistra già da un pò). “Sono al Lebowski perché penso che sia la scelta giusta e sono sicuro che sia il mio ambiente naturale, in quanto è una famiglia unica nel suo genere, dentro e fuori dal campo. Mio fratello mi ha parlato sempre bene della società e del modo in cui è gestita, e tra l’altro sono venuto già diverse volte in curva a respirare l’incredibile atmosfera che si respira durante le partite. Al Lebowski quando scendi in campo ti senti davvero ‘qualcuno’: non vedo l’ora di giocare per i tifosi e di potermi godere dal campo il loro sostegno e lo spettacolo che creano. Ero stato cercato da altre squadre che mi offrivano un ingaggio ma venire qui è stata una scelta di cuore che ripaga di tutto. Sono un centrocampista difensivo e nonostante non sia mancino come lui mi ispiro a Melis: non prometto niente ma vi rassicuro sul fatto che darò sempre il massimo”. È molto probabile che quest’anno in campionato Niccolò affronti subito la sua ex squadra che molto probabilmente sarà nello stesso girone del Lebowski: si prevede un ritorno a Molin del Piano infuocato per lui, altro che Higuain.

Niccolò Bonciani, assente giustificato al giadino dell’Ardiglione e raggiunto telefonicamente dai nostri potenti mezzi, direttamente dalle spiagge della Versilia si presenta cosi “Ho scelto il Lebowski dopo aver parlato con il ds Marco Capaccioli, e ci ho messo veramente poco a decidere. Tra l’altro marco è stato il mio primo allenatore quando da bambino ho iniziato la scuola calcio, abitiamo a due passi di distanza e davvero mi conosce fin da quando ero un nanerottolo. Mi ha spiegato bene cosa vuol dire e cosa è il Centro Storico Lebowski, che comunque già conoscevo da fuori, e da subito mi è sembrato l’ambiente giusto per rilanciarmi dopo le esperienze a metà tra promozione ed eccellenza con le maglie del Lanciotto e del Calenzano. Per motivi di studio infatti è un anno che sono fermo, e diciamo che solo un ambiente come quello Grigionero poteva darmi gli stimoli per ricominciare. questo perchè mi piace molto l’idea di calcio che il Lebowski in questi anni sta riuscendo a proporre, e penso che nel panorama dilettantistico sia un onore indossare questa maglia; della squadra conosco bene Spiga, con cui abbiamo condivisio assieme le esperienze nelle giovanili della Fiorentina e nel Poggibonsi. In campo sono un centrocampista offensivo, abituato spesso però a giocare come mezz’ala o anche esterno, ma la cosa fondamentale non è certo la posizione che ricoprirò in campo ma piuttosto il gruppo: la squadra viene prima di tutto, al Lebowski ancora di più.Segnaliamo che Niccolò studia lingue all’università di Firenze, chi avesse problemi con i congiuntivi tedeschi o con le preposizioni semplici francesi può tranquillamente rivolgersi a lui (anche ora che si trova sotto l’ombrellone).

 

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